La diminuzione delle emissioni di CO2 del 2020 aiuterá a raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi?

L’undicesima edizione dell’Emissions Gap Report stilato dall’UNEP (Programma Ambientale Nazioni Unite), è stato pubblicato di recente. In questo documento vengono analizzate le performance delle emissioni di gas serra a livello globale e quest’anno hanno visto delle differenze dovute alla pandemia in corso.

Ogni anno il rapporto analizza la distanza – il “gap”, appunto – tra le emissioni di gas serra previste al 2030 tenendo conto dei trend più recenti e degli impegni climatici presi dai Governi nell’ambito dell’Accordo di Parigi (i cosiddetti Nationally Determined Contributions – NDC) e i livelli di emissioni che sarebbe necessario raggiungere per centrare gli obiettivi climatici dell’Accordo, mantenendo l’aumento della temperatura globale ben al di sotto dei 2°C.https://www.youtube.com/embed/1KBpiPUVQO8?feature=oembedEmissions Gap Report 2020: An Inflection Point

Nonostante un breve calo delle emissioni di anidride carbonica causato dalla pandemia, si stima una diminuzione del 7% nel 2020, il mondo si sta dirigendo verso un aumento della temperatura media globale superiore a 3°C durante questo secolo. Ben oltre i parametri posti dall’Accordo di Parigi!

L’UNEP, nella sua analisi, ha spiegato anche gli effetti positivi che si possono avere alla luce della crisi economica innescata dal COVID-19.

Un Green Recovery Plan potrebbe ridurre fino al 25% le emissioni che ci aspetteremmo di vedere nel 2030 sulla base delle politiche in atto prima del COVID-19. Questo supera di gran lunga i risparmi sulle emissioni che sarebbero conseguiti con gli NDC, riportando il mondo verso la strada giusta per evitare l’innalzamento della temperatura sopra alla soglia critica dei 2°C.

Secondo gli esperti, può avvenire soltanto se i governi mettono l’azione climatica al centro dei piani di ripresa dal COVID-19: non basta quindi che gli Stati si assumano l’impegno di raggiungere la neutralità carbonica, ma servono azioni concrete nel breve e medio termine.

Tra le misure concrete ci sono il supporto diretto per le tecnologie e le infrastrutture a emissioni zero, la riduzione dei sussidi ai combustibili fossili, l’impegno a non costruire nuove centrali elettriche a carbone, sensibilizzare e promuovere azioni che rendano la vita di ogni cittadino piú “verde”, con un’attenzione particolare per la riforestazione e la tutela e ricostruzione degli ambienti naturali.

Il numero crescente di paesi che si impegnano a raggiungere il net-zero emission entro la metà del secolo è lo sviluppo più significativo della politica climatica del 2020. Per rimanere fattibili e credibili, questi impegni devono essere urgentemente tradotti in forti politiche e azioni a breve termine e che vengano attuati nei NDC.